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domenica 16 giugno 2013

cosa so della religione

Sono intervenuto su questo blog a proposito della religione ed in risposta al mio commento mi è stato detto "il modo in cui parli mi fa pensare che tu ste cose le conosca meglio di me",ecco...Ni
Il mio approccio alla religione è particolare,da bambino ero piuttosto introverso,a quattro anni ho imparato a leggere sui topolino,e non ho smesso più,a 7 avevo già presente la empia ingiustizia del crescere,a 10 ho affrontato al mia prima crisi da essere mortale,ed ho cominciato a sentire il magone per la caducità dell'esistenza,dovevo capire,dovevo sapere,conoscere era un'imperativo assoluto.
Non avendo mai incontrato ostilità alle mie domande,assente,  fino alla piena adolescenza, la capacità di andare oltre il significato letterale di ciò che sentivo e vedevo,e non avendo sviluppato, per una curiosa scelta educativa dei miei genitori(di cui tra l'altro non si sono neppure resi pienamente conto)eccessivi pregiudizi,e non ultimo,l'essermi ritrovato a frequentare una scuola cattolica di frati,con tutto il campionario del mondo ecclesiastico,dal vizioso al santo,il mio sguardo sulla religione è stato, diciamo, asettico, impersonale.
Tolte le risposte che non rispondono,la religione non ha molto da offrire a chi e in cerca di comprensione dell'assoluto,da ciò ho dedotto che la religione non avesse come scopo la ricerca della comprensione.
La religione è un costrutto di ordine politico per la gestione dei gruppi umani.
Buono?Cattivo? indifferente! 
Non ha una finalità assolutistica,la religione di per se è solo un mezzo,l'atto pratico della politica del principe di  Macchiavelli,nato all'origine dei gruppi umani.
Come determinare l'ordine di priorità delle cose,come gestirle,come ottenere assoluta adesione alle regole condivise anche dall'ultimo dei pitocchi aggregando il più vasto consenso?
la religione è la risposta.
Per molti versi,al netto di considerazioni etiche fuori luogo,a svolto,e svolge la sua funzione,e la sua abolizione non è detto che sia una grande cosa.
Quando si osserva un fenomeno religioso bisogna considerare che i suoi aspetti su diversi piani:

Il primo è il piano del potere.
Il potere di fare cosa,dove,quando,non è direttamente correlato all'obiettivo,che può essere diverso a seconda della persona che lo gestisce,la religione necessità di continuo accumulo di potere per mantenere l'autorità necessaria  alla gestione del gruppo sociale,non importa che tipo di potere,la religione su questo è molto flessibile,il potere economico ,carisma mediatico,pressione sociale,ricatto,pari sono nel raggiungimento dello scopo prefissato,quello che conta è mantenere la propria capacità di esercitare potere.
Durante il discorso bisogna chiedersi qual'è il ruolo,il potere interpretato,quale invece il ruolo che si auspica di raggiungere,capito questo si può decidere se la cosa è "buona o cattiva".
Ad esempio nella Chiesa Cattolica,abbiamo più di una fonte di dichiarazioni,ovviamente per interpretarle correttamente bisogna comunque inquadrare la fonte,la sua posizione,il suo ruolo...il Cardinale Tarcisio Bertone è il segretario di stato,ed anche (per necessità,data l'esigua estensione territoriale del vaticano)il ministro degli esteri,è facile capire che il suo ruolo lo metta nelle condizioni di perorare le istanze di uno stato straniero nei suoi interessi in uno stato confinante,è ridicolo leggere le argomentazioni di chi vede le dichiarazioni di un ministro degli esteri straniero e le paragona con le dichiarazioni della Bonino(fatto 100 la delusione per la Bonino  agli Esteri,qui siamo a 450,e nessuno che dica nulla,l'abitudine allo schifo è negativissima),eppure il valore mediatico del signor Bertone è sicuramente sopravvalutato,ma sopratutto non lo si circostanzia nella sua funzione, tenuto presente  che ,dichiarazioni di capi di stato e ministri esteri sono all'ordine del giorno,ma se non ci riguardano come nazione le ignoriamo bellamente.
Le comunicazioni "segrete" tra il Papa e Assad di Persia che ha pubblicato Wikileaks sono normali rapporti diplomatici tra nazioni dove per molte ragioni anche economiche ma sopratutto per la sicurezza dei tuoi cittadini presenti in quel paese non vai a sputare in faccia insulti ad un dittatore,sarebbe criminale oltre che cretino.non ha molto senso darne un interpretazione di indirizzo che con l'esercizio puro del potere non ha nulla a che fare

il secondo piano è quello dell'ordine sociale,le religioni hanno una visione strategica di ordine sociale che si appoggia all'autorità dell'assoluto,questo ne fa un potente mezzo di gestione sociale conservatrice,ma se ne evidenziano i profondi limiti  nelle situazioni di cambiamento,dato che ogni cambiamento nell'ordine sociale necessita di una modifica del dogma della fede,che come si può facilmente presumere,non è di facile attuazione, non senza il rischio di perdere autorità e di creare scissioni,che sono sempre deleterie,ma che nell'acuirsi dello scontro tendono a favorire l'intransigenza dei conservatori.
La chiesa cattolica,ad esempio,nel corso dei millenni a sviluppato una discreta abilita nel gestire le istanze di cambiamento,adottando una tecnica di tira e molla che conduce a riassorbire i portatori di istanze innovative concedendogli una titolarità ufficiosa che consente un traghettamento con pochi traumi verso il cambiamento una vera e propria azione temporeggiatrice che nella maggior parte dei casi ha prodotto buoni risultati,oltretutto bisogna considerare che le istanze modernizzatrici nei movimenti cattolici sono storicamente una minoranza,il più delle volte sono movimenti che sotto la propaganda moralizzatrice premono per un ritorno ad interpretazioni più letterali dei testi. Conosco le rimostranze che si possono fare a questa mia affermazione,ma qui mica discuto se sono d'accordo con progetto sociale della chiesa cattolica,ma solo se la gestione dello stesso sia efficace.
Invece la gestione sociale della religione mussulmana non è il massimo,trovando coesione solo nell'inimicizia verso l'esterno del loro gruppo sociale e dividendosi all'interno in un escaletion di purezza che epura il puro meno puro e li trasforma nei più grandi persecutori della loro stessa religione.
Un problema grave per le religioni è che i dogmi su cui basano il loro progetto sociale soffrono di vecchiaia,sono nati millenni fa con un contesto diverso,nel quale la regolazione sociale necessitava di affrontare istanze e priorità diverse,cercare di gestire la mia dieta nel 2013 è anacronistico e,salvo far ricorso al lavaggio del cervello, come nei movimenti estremisti,difficilmente giustificabile,da qui le difficoltà dei movimenti più pragmatici,quelli che non si aggrappano unghie e denti ai dogmi.

Il terzo è un piano puramente Teologico,che difficilmente si incontra per caso e che fa parte di un progetto di ricerca personale che porta l'individuo a cercare la figura dell'Assoluto,(la parola Dio è usata storicamente così a sproposito che ormai mi suona falsa,scusatemi) è difficile che sia propagandato,non avendo lo scopo primario di convincere,semmai quello di cercare e capire,il piano Teologico è assolutamente volontario e comporta un ordine delle priorità diverso per cui le proprie convinzioni etiche diventano imprescindibili solo a livello personale,in quanto il significato di ogni valore etico diventa la scelta e la convinzione personale.
Su questo piano le religioni si scollano dalla base,il progresso etico si scontra con l'esigenza di controllo sociale a causa di una oggettiva difficoltà nel veicolare correttamente una nuova interpretazione delle norme religiose senza che questo possa essere interpretato dalla massa come un sostanziale liberi tutti,ciò porta il piano più puramente teologico ha svogere un ruolo riequilibrativo tra le varie istanze,e rendendolo inviso a tutte. 


Ci tengo a ribadire che io non condanno le religioni per quello che sono,non auspico la loro eliminazione,almeno finchè l'esigenza di "risposte" di un gran numero di persone non sia superata da una maggiore consapevolezza del proprio rapporto con l'assoluto,come si può facilmente notare in Occidente, l'allentarsi della pressione religiosa,e l'avvento del razionalismo a visto il moltiplicarsi di  religioni ed ideologie pseudo religiose,che veramente ,non è un miglioramento,d'altronde vedrei un approccio più profondo alla conoscenza delle religioni come un modo di migliorare la vita di tutti,può un essere razionale credere nel 2013,che eventualmente Dio,uno che si presume essere l'inizio e la fine,eista al di fuori del tempo,sa tutto,sia veramente interessato a cosa mangio il Venerdi, o durante la Quaresima,posso scegliere di vivere le mie scelte in maniera rigorosa,questo farà di me una persona dall'alto profilo etico,ma solo se non farò come i bambini dell'asilo,io l'ho fatto ma lui no,io sono buono e lui è cattivo.

Comunque,forse Dio(l'Assoluto,comunque sia) esiste,non ho elementi per confermare la notizia,d'altro canto neppure per negarla,ma in ogni caso,io,preferisco pensarci da solo,senza religione.

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