non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare(Lucio Anneo Seneca) esule,vago,erro,rincorro....è ufficiale,mi sono perso.
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domenica 9 giugno 2013
Etichetette
Le etichette...
Quando ero adolescente, metà anni 80,non potevi non essere di qualche cosa,l'etichetta dovevi averla,cosi in base alla predominanza del tuo abbigliamento,volente o nolente ti trovavi inserito d'ufficio in un,gruppo, movimento,quel che lè.
Mi sono sempre vestito sostanzialmente alla stessa maniera,è vero avevo la canonica mezz'ora capelli, prima di uscire,il capello c'aveva d'esse apposto,poi mettevo il casco,ma vabbè....
Cercavo di essere in,senza però inserirmi in qualche gruppo,che sostanzialmente prevedeva l'adesione ad un putpourri di cagate che non mi affascinavano per nulla,un certo tipo di jeans,un certo tipo di maglioni,magliette,stivali da cowboy,sempre,nulla di inquadrabile nel complesso,ma che nei singoli dettagli si poteva inserire nelle preferenze di questi o di quelli,facendo così in modo che senza cambiare mai realmente sono stato dai 15 ai 20 anni da metallaro a paninaro passando per dark,new romantic ,new wave,mai stato punk o rasta,però li ho frequentati.
Etichette dicevo....
Le etichette sono importanti,consentono di riconoscere in fretta chi sei,come pensi,mai che sfugga a questi adepti dell'etichetta pensiero, una variazione sul tema,un'idea diversa,inquadrare nello specifico è un esigenza primaria,ti riconosco,so chi sei so come trattarti,AMICHOU!perchè devo dire,che non ho mai sofferto inimicizie per le mie idee politiche, per la mia morale,per il mio credo religioso,semplicemente dovevo essere inserito in categorie per meglio essere inquadrato,
Ho un conoscente comunista duro e puro(si autodefinisce così,contento lui)per il quale io sono IL liberista di scuola Austriaca tutto mercato antistatalista,sono anni che discutiamo,sa che non credo assolutamente nel mercato,sa che spesso penso che sia necessario l'intervento statale in economia,coi dovuti distinguo,però per lui il problema più importante è potermi inquadrare,al punto di attribuirmi affermazioni che non ho mai fatto e che neppure mi sogno di fare.
Etichette dunque...
Conosco un ragazzo cinese a cui ho parlato dei miei trascorsi nella Lega,trascorsi che risalgono ai miei 20/22 anni, di cui non rinnego assolutamente i motivi per i quali avevo aderito al movimento,ma rivendico il diritto di dire che sono andato oltre quasi subito,e di non essere accostato,ancora, al leghismo...
No,per lui adesso sono IL leghista,il che francamente fa un po' ridere.
Etichette,ancora...
Quindi ora sono Berlusconiano,se ritengo che certe prese di posizione contro il ns governo fossero pretestuose e autolesionistiche,perchè se ti offri ad una posizione non puoi prescindere da tutte le altre inerenti quell'etichetta,come Renzi che ha perso le primarie,anche lui Berlusconiano,che autogol del cazzo.
Etichette sempre...
Sono poche le persone che non ragionano per etichette,anche tra quelli che ho incontrato più "illuminati" e che con me condividono una visione delle cose più articolata però,quando si trovano davanti un interlocutore tendono ad etichettarlo.
Etichette ovunque...
L'esigenza di etichettare tutto,di adottare scorciatoie nel giudizio,non consente di uscire da schemi politici palesemente costruiti sulla contrapposizione,dove il comune bisogno di risolvere i problemi ci dovrebbe trovare aperti a collaborazioni,a nuove formule,ad uno spirito diverso.
Etichette basta!
Ma basta!
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