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domenica 10 febbraio 2013

Il cinico-considerazioni

Il cinico si fa un punto del suo insistere nella descrizione dell'orrore,della malvagità, non per una sua particolare predilezione per l'abbietto,l'infimo,ma per una sua esigenza interiore di verità,di realtà.

Il cinico crede che la bellezza sia una rappresentazione dell'assoluto nella sua completezza senza tentativi di nascondere parti ritenute poco gradevoli,senza interpretazioni morali.

Il cinico sottende al valore etico un'area circoscritta di validità all'interno della realtà che lo ha espresso.


Il cinico è dotato di umorismo,ma non ritiene adeguato inserirlo in categorie di accettazione.

Il cinico ama definire le cose nella loro crudezza,per poterle leggere nella loro interezza.

Il cinico non è aduso alle giustificazioni,descrive gli eventi,ne sottolinea la spietata consequenzialità.

Il cinico si bea di ogni attacco portato alla sua persona ed al suo pensiero,ne apprezza l'implicito riconoscimento,la tacita considerazione.

Il cinico ricorre alla conoscenza come un paleontologo alla vanga,vuole mettere a nudo le ossa.

Il cinico rinuncia a credere,anche quando comodo,preferisce sapere,eventualmente...di non sapere.

Il cinico non definisce un evento giusto o sbagliato,ne prende atto e apporta i cambiamenti necessari,in ogni caso,eventualmente,Dio se ne frega.

Il cinico sente per gli eventi tanta più distanza quanto più se ne richiede un coinvolgimento,approvare o no  non rappresenta un cambiamento.

Il cinico ama la natura,come espressione della nuda realtà,non ne fa un totem antropomorfo dai dubbi valori etici e culturali,non le assegna un ruolo nella storia dell'umanità,come non si assegna un ruolo nella storia del formicaio all'uomo.

Il cinico ama mantenere il senso delle proporzioni,avete presente l'universo?misuratelo e poi ditemi quanto siete alti.

Il cinico riconosce al materialismo l'aderenza ai fatti,sebbene ne contesti la visuale non proprio altissima.

Il cinico conosce il divertimento come pura speculazione intellettuale nella quale il valore dell'intelligenza ne declina la forma(puoi divertirti in qualunque modo tu riesca a spiegarlo con il ragionamento,quando si dice du gusti is meglio che uan)

Il cinico assogetta le  idee alla realtà,rifugge qualunque idea che non si pieghi al reale

Il cinico non è pessimista,evidenzia come un fatto sia pedissequo al precedente,e senza la modifica del primo si avrà inevitabilmente il secondo...anche Cassandra era pessimista per i Troiani,per gli Achei aveva la vista lunga.

Il cinico ama come tutti,ma si rende conto che l'amore è un sentimento che può anche non avere seguito,per cui forse ama di più prima e vive meglio dopo.

Il cinico si attiene alla forma finche essa è funzionale alla realtà,la realtà cambia,la forma cambia con essa.

Il cinico non usa il cinismo per evitare il dolore,l'impegno,le difficoltà,non esce dal gioco,ma gioca in maniera consapevole,del dolore,dell'impegno,delle difficoltà.

Il cinico non cerca scuse per non affrontare le cose,lo fa, conscio dei propri limiti e preparato alle conseguenze, avendo scelto quali sono le priorità.

Il cinico non s'illude nascondendo le carte,sa che sono comunque 40.

Il cinico preferisce una pessima verità ad una splendida bugia,ma è disposto a dire una splendida bugia a chi non e pronto ad accettare una pessima verità,tanto non ci crederebbe comunque.

Il cinico sa che qualunque posizione intellettuale è attaccabile se relativizzata,non pone la sua sopra le altre,non pone le altre sopra la sua,persegue il suo obbiettivo sino alla fine o all'eventuale cambio delle proprie posizioni.(solo il cretino non cambia mai idea)

Il cinico esprime se stesso in prima persona singolare,non per egocentrismo,ma per evitare l'illusione che la propria idea sia l'idea condivisa,e che l'idea condivisa sia la realtà;la realtà non cerca il consenso,il cinico neppure.

Il cinico non cerca di far volare l'uomo se privo di mezzi adeguati,buttarsi dalla finestra non è sufficiente per definirlo "volo".

Il cinico non partecipa ai gruppi sociali perchè trova evidente la preminenza dell'istinto di autoconservazione del gruppo rispetto alla persecuzione del fine sociale,ciò non toglie che li possa appoggiare se ne condivide di volta in volta i percorsi;si viaggia con chi condivide la tua strada.

Il cinico non si illude che il mondo possa essere un luogo a misura d'uomo,tenuto conto che il tempo dell'uomo è al massimo di 100.000 anni su 13.72 miliardi di anni dell'universo,sarebbe strano altrimenti.

Il cinico non considera l'intelligenza un fattore superiore dell'evoluzione ma solo l'adattamento migliore nell'attuale situazione,al tempo dei dinosauri non era determinante e infatti non faceva la differenza;se cambiassero le condizioni gli intelligenti potrebbero andare a far compagnia ai dinosauri(certi intelligenti li vedrei bene in un pollaio)

Il cinico non si impunta per difendere le sue opinioni, se non con un fine pratico,nel lungo periodo saremo tutti morti,anche le opinioni.

Il cinico sbaglia,come tutti,ma impara tutto il possibile dai propri errori,è molto più veloce che dedicare l'intera vita allo studio di tutte le possibilità senza fare niente.

Il cinico sa che il cinico non va compatito,ma neppure l'illuso,ognuno sarà contento della sua scelta.

Il cinico è cinico,non si chiede perchè,sa che le difficoltà e le privazioni hanno portato i santi alla santità,si vede che lui non è santo.


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