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mercoledì 9 novembre 2011

papà


E rimpiango ore
di discussioni sterili,
intrattenevi me
le mie questioni futili.


dove sei,
il buio nella stanza,
dove sei,
mio osso mia coperta.

Ed osservo ora
i suoi sfoghi e i suoi silenzi,
comprendo la pazienza
per i  dettagli inutili.

dove sei,
nessuno sulla sedia,
dove sei,
più vuota l'esistenza.

E comprendo adesso,
la spinta agli ideali,
per un mondo da capire,
un vuoto da colmare.

dove sei,
la voce adesso manca,
dove sei,
non posso stare senza.

E mi ricordo ancora
i tuoi occhi ed il sorriso,
per l'ultimo saluto
che io non ho capito.

dove sei,
nel cuore la presenza,
dove sei,
in testa la tua essenza.

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