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giovedì 3 marzo 2011

scuola....chi fù!

E in atto una polemicona, tipica del regime italico,sulle parole del Silvio  contro la scuola di Stato,che presumibilmente lasceranno invariate le solite posizioni pretestuose degli schieramenti in campo.


è un argomento su cui non si dovrebbe tifare!!



Oggi, ho trovato qui, un intervista ad  Andrea Ichino, nella quale esprime molto di ciò che anch'io penso, e a molto di ciò che non mi trova d'accordo, a dato una spiegazione razionale che si può riassumere nella parola sperimentazione,ebbene proviamo una cerchia limitata di riforma,e la allarghiamo man mano che dimostra la sua efficacia,scegliamo un metodo di valutazione lo proviamo e se va... ,inseriamo un sistema di misura dei risultati delle strutture scolastiche ,e se va.....,tutto bene,fin qui ci sono; però.....cito:

Da dove dobbiamo cominciare per arrivare ad un sistema fondato sulla valutazione?

Le rispondo partendo dal mondo “ideale” al quale dobbiamo riferirci per capire come realizzare gli obiettivi. In esso c’è piena autonomia delle scuole, cioè autonomia gestionale: di assunzione, di licenziamento, di retribuzione con annessa progressione di carriera. Ogni scuola decide di organizzarsi come preferisce, programmi compresi, ovviamente dentro binari previamente stabiliti dal ministero. In altre parole, posti i requisiti minimi necessari per fare una scuola, ognuno la fa come crede.

E poi?

E poi gli organismi di valutazione dicono: care scuole, ora vi valutiamo per vedere se avete raggiunto i risultati. I fondi verranno erogati in funzione dei risultati raggiunti.
ecco,"i 
fondi verranno erogati in funzione dei risultati raggiunti" mi suona malissimo!


Meglio,suona stonato,dipende,di quali scuole stiamo parlando?


se parliamo della cosiddetta scuola dell'obbligo,suona malissimo,la scuola delle conoscenze di base dove si forma la persona,il cittadino,le cui risorse dovrebbero essere equamente suddivise per ogni avente diritto in questo modo, otterrebbe solo una parte degli obbiettivi;





di sicuro l'efficenza gestionale,ma    "programmi compresi"?

 "fare una scuola, ognuno  come crede"?





penso che il sistema di valutazione dovrebbe essere calibrato in modo da portare a conoscenza le famiglie  dello stato della scuole tra requisiti minimi ed eccellenze conseguite,per la maturazione di una scelta da cui consegua l'erogazione dei fondi,insomma più teste più soldi.





I fondi erogati in base alle scelte,"i voti" di un organismo di valutazione,rischierebbero di spostare il problema da un posto all'altro,chi infatti,comporrebbe quest'organismo?come avverrebbe la scelta dei parametri che più o meno influenzano una buona o una cattiva valutazione?


lo decidano gli utenti della scuola stessa, semplicemente scegliendola!





certo,per quello che riguarda le scuole superiori e le Università si potrebbero aggiungere meccanismi ulteriori a premio dell'eccellenza dello studente,ovvero fondi inversamente proporzionali ai risultati dello studente chè, l'Università a da fini d' esse 'n parcheggio!!






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