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mercoledì 9 marzo 2011

perchè mi girano le balle




"Confessione"

Inaugurazione anno giudiziario 2011
Di fronte ai pannelli dedicati a Emilio Alessandrini, Guido Galli, Giorgio Ambrosoli e Fulvio Crocedi
 Pasquale Profiti  presidente dell'ANM Trentino Alto Adige
"Sono un magistrato italiano ed oggi rappresento molti altri magistrati, come me. A nome mio ed a nome loro, oggi, finalmente, confessiamo.Confessiamo di essere effettivamente degli eversori, come qualcuno ritiene. Applichiamo, infatti, le regole della nostra Costituzione e delle nostre leggi con la stessa imparzialità ed impegno agli immigrati clandestini ed ai potenti, agli emarginati ed a coloro che gestiscono le leve della finanza, della politica, dell’informazione(peccato che la cosa non appaia affatto vera,troppe le
occasioni in cui ci è dato di vedere che anche reati simili sono trattati in maniera diversa a seconda dell'inclinazione ideologica dell'imputato applicando o non applicando garanzie in modo arbitrario e trasformando l'obbligatorietà dell'azione penale in un potere ad uso e consumo del magistrato di turno e delle sue battaglie preconcette contro pezzi interi di società;società che in nessun modo può intervenire in quanto la magistratura autoreferente risponde solo a se stessa. E’ vero, siamo degli eversori perché, insieme a CALAMANDREI, riteniamo la Costituzione e la Corte Costituzionale una “garanzia con cui il singolo è messo in grado di difendere il suo diritto contro gli attentati dello stesso legislatore o del governo”.(ritengo che il perdurare di un voto antimagistratura come quello dato a berlusconi sia un inequivocabile segno che il "singolo"in questione ritenga la Corte Costituzionale un baluardo contro qualunque tentativo di modifica di un sistema legale che garantisce un potere arbitrario e senza nessuna responsabilità ad una casta di magistrati autoinvestitisi di una missione salvifica di riforma dello stato di ordine politico che ancor'chè idealmente legittima ,dovrebbe per lo meno essere sottoposta al vaglio del corpo elettorale ed essere espressa in maniera più consona all'interno del parlamento)Questo, oggi, vuol dire essere eversori.Confessiamo di essere veramente, come è stato sostenuto, disturbati mentali, perché solo chi è tale continua a credere nel servizio giustizia, quando non sai se il giorno dopo ci sarà qualcuno che presterà assistenza al tuo computer, quando vedi che gli indispensabili collaboratori che vanno in pensione non sono  sostituiti, quando per poter lavorare condividi stanze anguste con colleghi o assistenti, quando in ferie scrivi sentenze o prepari provvedimenti, quando, nonostante ciò, sei accusato di protagonismo e di perder tempo in conferenze o convegni(questo nonostante ilvolume dei finanziamenti ricevuti dalla giustizia siano a dir poco abominevoli,perlomeno considerando i risultati prodotti,finanziamenti che,lo ricordo sono comunque ai livelli di paesi come la Germania e la Francia,non il Burundi o il Ruanda;ha per inciso l'informatizzazione della Giustizia l'abbiamo pagata già 2 volte, senza che si facesse mezzo passo avanti,ci sarà di sicuro un procuratore, o anche un sostituto,che possa spigarci pacchè?).Confessiamo di non poter sempre soddisfare l’opinione pubblica se la Costituzione e le leggi ce lo vietano,  perché assolviamo chi riteniamo innocente anche se ciò non porta consensi,  condanniamo chi riteniamo colpevole sulla base della rigorosa valutazione delle prove anche quando i sondaggi, veri o falsi che siano, non ci confortano, e valutiamo la responsabilità dei singoli anche quando chi governa  vorrebbe una risposta dura, anche a scapito del singolo, a fenomeni di violenza collettiva.
Sarà,ma qui a noi pare che tutto facciate tranne che quello,la metà delle cause si chiude con errori giudiziari,magari dopo aver stiracchiato l'interpretazione della legge per tenere in carcere in via cautelativa per 5/6 anni un simpatico imputato che si presentava cosi comodo come colpevole,magari con motivazioni come"la tesi della difesa contrasta nettamente con  quella della procura" ....e grazie al cazzo se concordassero sarebbe un reo confesso..vorrei ricordare che l'onere della prova dovrebbe essere dell'accusa..vabbè. Confessiamo, è vero, di sovvertire il voto degli italiani perché avendo giurato sulla Costituzione Repubblicana,  riteniamo, con Einaudi, che quella Costituzione imponga  ai magistrati di utilizzare i freni che “hanno per iscopo di limitare la libertà di legiferare e di operare dei ceti politici governanti, scelti dalla maggioranza degli elettori. Quei freni che “tutelano la maggioranza contro la tirannia di chi altrimenti  agirebbe in suo nome”, quei freni che impongono la disapplicazione delle leggi in contrasto con le norme europee o l’incostituzionalità  quando violano norme di diritto internazionale.Si,ma non mi risulta che Einaudi fosse a favore della totale libertà dei giudici di indagare  i governanti,sapete quelle quisquiglie sull'equilibrio tra poteri,quelle parole si riferivano alla Corte Costituzionale ,e non a tutto lo sbrodolamento successivo reso possibile dalla cancellazione dell'immunità parlamentare,mi sembra che l'avviso di garanzia  a Mastella che fece cadere il governo Prodi giusto due giorni dopo l'annuncio di una riforma della Giustizia sia stato perlomeno poco carino alla luce della successiva archiviazione,casuale?
Lasciate stare Einaudi,che tra l'altro pensava carino ritenerci un popolo sfruttabile perchè tanto lavoriamo lo stesso(bel modo di farci un complimento)
Confessiamo di essere politicizzati e non vogliamo essere apolitici come dichiaravano di esserlo  la maggioranza dei magistrati fascisti o i magistrati iscritti alla P2 o i magistrati che per avere qualche posto direttivo o semidirettivo si appoggiano a potenti o faccendieri di turno, frequentano salotti buoni, fanno la telefonata agli amici o utilizzano il loro ruolo per avere sconti, gadget, ingressi o servizi gratuiti. Siamo politicizzati e vogliamo esserlo perché applichiamo la legge con il giusto rigore anche a chi governa, a chi potrebbe favorirci, consapevoli che saremmo apolitici solo se non disturbassimo le classi dirigenti, le élite al potere che vogliono essere al di sopra delle regole.
Devo confessare che non mi importa nulla se siete politicizzati,purchè non applichiate la legge con il giusto rigore anche a chi governa solo se politicamente compiacenti;
 e se non compiacenti invece il rigore lo aumentiamo un po?chi stabilisce quando è stata raggiunta ,per citare il grande Borrelli,una "giusta compressione delle libertà individuali"?non dovrebbe essere il parlamento?e allora perchè far trapelare una così evidente idiosincrasia,accompagnata da evidenti minacce ogni volta che se ne parla?come si può avere certezza che si rispetti detto limite se il controllo su di voi è affidato  nient'altri che a voi?come è possibile che ogni 6 mesi il parlamento,la politica in generale,venga colpita da inchieste che si risolvono spesso in un nulla di fatto dall'enorme rilevanza mediatica,indi perciò politica?
Confessiamoanche di fare proselitismo della nostra eversione, raccontando in Italia ed all’estero le ragioni della nostra autonomia e della nostra indipendenza, i motivi per cui riteniamo che nel nostro paese, oggi più di ieri, quell’assetto costituzionale della magistratura sia essenziale per evitare che gli interessi di parte prevalgano sempre e comunque sugli interessi della collettività, perché l’Italia non possa permettersi un diverso assetto della magistratura quando tra i suoi rappresentanti in Parlamento o negli enti locali siedono condannati per reati gravissimi e la giustizia sia terreno di aggressioni inimmaginabili per gli altri paesi democratici.Ohibò,ma questo l'avete deciso da soli in totale autonomia,si può dissentire ho la Giunta dei Magistrati ha parlato e quindi è legge?

Confessiamo, una volta per tutte, di essere toghe rosse; siamo rossi, rubando ancora una volta le parole a Piero CALAMANDREI, “perché sempre, tra le tante sofferenze che attendono il giudice giusto, vi è anche quella di sentirsi accusare, quando non è disposto a servire una fazione, di essere al servizio della fazione contraria”; siamo rossi anche se non sappiamo cosa ciò esattamente significhi, perché per noi il rosso è principalmente il sangue dei colleghi uccisi per il loro lavoro.Non lo metto in dubbio che molti magistrati rischiano la vita per il loro lavoro,ma questo non è una motivazione a prescindere,tra l'altro anche i dittatori rischiano la vita per il loro lavoro,ma giuro che non sono disposto a riabilitare le loro opere per questo,se state sbagliando vi dò torto anche se il vostro mestiere è abnegazione e rischio.
Confessiamo anche di avere dei correi, il personale amministrativo senza il quale non potremmo commettere da soli le nostro colpe; molti di loro condividono la nostra eversione ed i nostri disturbi mentali se è vero che accettano di svolgere lavori superiori alle loro mansioni ed al loro stipendio, condividono le nostre stesse stanze anguste, le nostre incertezze sul futuro dei progetti organizzativi ministeriali. Ci spiace confessare che anche numerosi appartenenti alle forze dell’ordine, incredibilmente, ritengono, come noi, che nessuno sia sopra la legge e vedendoci lavorare quotidianamente si rendono conto che l’eversione di molti di noi è uguale alla loro: rendere alla collettività il servizio per il quale siamo pagati, senza concedere che qualcuno possa stare al di sopra delle regole.
tra l'altro questa eversione la condividete anche con moltissimi Italiani,e viene millantata da moltissimi altri,che invece ne sono la causa,quindi EHMBE'?
Confessiamo, infine, che per noi il 29 gennaio è la data in cui ricordiamo Emilio Alessandrini, Pubblico Ministero a Milano che oggi, 32 anni fa, veniva ucciso dagli eversori, quelli veri, quelli che al posto della nostra arma, la Costituzione, utilizzavano le pistole.
Questa non la commento perchè:
  1. il numero di cause pendenti da anni,contorte,assurde,storie di malagiustizia in cui vengono tritati cittadini,nell'assoluta indifferenza di magistrati supponenti,che ci vedono condannati dall'Europa per una Giustizia indecente può portare a pensare che la pistola,non sia affatto necessaria.
  2. molti degli eversori di allora,erano figli,di quell'ideologia ancora così diffusa in certe "correnti" della magistratura,sarebbe ora che qualcuno cominciasse a perdere il vezzo assai diffuso di ammantarsi della onorabilità dei morti.

Mi piacerebbe, sig. Presidente, che al termine del mio intervento non vi fossero applausi, rituali o spontanei, formali o calorosi che siano, ma il silenzio, magari in piedi, dedicato al collega ucciso dai terroristi, affinché la sua memoria ci illumini oggi e, ancor di più, da domani.
Il minuto di silenzio lo faccio anch'io "affinché la sua memoria vi illumini oggi e, ancor di più, da domani".
SE NON ORA,QUANDO!

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