relativista derivato: gusto acido e un po' amaro

venerdì 3 giugno 2011

gusto acido e un po' amaro

ho visto come sono andate le elezioni,i ballottaggi,le analisi del voto,la vittoria dell'ombra sulla luce del fiammifero.....pausa, abbiamo scherzato,la gag è stata divertente,surreale quanto basta,adesso?

ci fate vedere i candidati?

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pensare,non è un esercizio di stile

«Credevo che la sinistra avesse intuito la natura fascista del fondamentalismo islamico col caso Rushdie. Credevo avesse capito già allora che la rivoluzione islamista non era ribellione degli oppressi, ma un movimento degli oppressori. Che non era una battaglia antimperialista, ma volontà di ristabilire un impero perduto. Che non era una protesta contro la povertà e la disoccupazione, ma la causa della povertà e della mancanza di lavoro. Eppure la sinistra sottovaluta questo nemico, minimizza. Pensa che il più importante nemico del progresso umano sia la globalizzazione, cioè gli Stati Uniti d’America».

Il radicalismo islamista, secondo Hitchens, coincide con il fascismo nazionalista. La sua tesi è simile a quella di Paul Berman, l’altro intellettuale che ha provato a scardinare il pensiero unico della sinistra contemporanea: Secondo Hitchens, islamismo e fascismo «condividono il culto del leader e il culto della morte» e «sono entrambe ideologie irrazionali, estremamente violente, caratterizzate da un odio fanatico verso il popolo ebraico e volte a ricreare un glorioso passato perduto: il califfato».

Hitchens era convinto che molti protagonisti del movimento contro la guerra in Iraq non fossero pacifisti, ma guerrafondai schierati dall’altra parte: «Sono poveri stupidi convinti che l’Afghanistan sia il luogo dove il paese più ricco del mondo bombarda il più povero. Ma a questo giochetto retorico non mi battono. Cari pacifisti, che ne dite di questa: l’Afghanistan è il posto dove la società più aperta del mondo si confronta con quella più chiusa, dove donne che guidano gli aerei uccidono uomini che schiavizzano le donne».  

L’ultimo avversario di Hitchens è stato Dio, nientemeno. «La vera battaglia è tra il laicismo e il fanatismo religioso», diceva Hitch contro Bin Laden e soci. Senza mai perdere di vista la differenza tra tagliare le teste e obbedire ai comandamenti, si è fatto carico di suonarle anche all’occidente religioso. Hitch era un uomo coerente.

http://www.camilloblog.it/archivio/2011/12/18/un-uomo-coerente/

INFO

in questo blog scrivo io,gli altri sono bene accetti se mi garba,se no.........va

Minchia,no!

non è un giornale,ci scrivo io!

non faccio informazione ma mi diletto di srotolamento bobine,se hai una bobina da srotolare,chiedi,e nel caso sarai accontentato,sempre a mia esclusiva discrezione,se no...........va

amo immensamente quello che penso,perchè io penso da solo,mi costa fatica,e quindi non cambio idea facilmente,se vuoi parlare civilmente,avremo un confronto,se no.........va

siccome non amo dire parolacce,in un caso qualsiasi dei va, recati a questo indirizzo http://digilander.libero.it/disastrosociale/vaff.htm

Io non sto dalla parte di nessuno perché nessuno è del tutto dalla mia parte; ci sono però, beninteso, casi in cui io sono del tutto dalla parte opposta.

J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Le due Torri, cap. IV: Barbalbero

"il genio sa qualcosa, il cialtrone sa moltissimo, ma solo il coglione sa davvero tutto".

citandomi e citando

Decisamente non sono un pacifista.

La pace è un valore verso cui si tende,non un vestito che si indossa

La fiducia è una bella cosa ma va usata con parsimonia

La VERITA' come assoluto non regge mai alla prova dei fatti,ergo la Verita' non esiste.

La solidarietà oggi è il modo in cui il singolo appioppa le sue necessità personali al pubblico

-ci ha lasciato per andare nella casa del Padre-

-Minchia,un altro bamboccione !-

le immagini di Dio andrebbero abolite(no,non parlo dei dipinti)perche somigliano in modo impressionante a chi le ha create....un esercizio pessimo.

http://giualmenociprovo.blogspot.com/2011/09/relativismo-scevro.html

http://www.keinpfusch.net/2012/10/il-problema-della-felicita.html?spref=fb

Non possiamo non essere cristiani, anche se non seguiamo più le pratiche del culto, perché il cristianesimo ha modellato il nostro modo di sentire e di pensare in guisa incancellabile; e la diversità profonda che c'è fra noi e gli antichi [...] è proprio dovuta a questo gran fatto, il maggior fatto senza dubbio della storia universale, cioè il verbo cristiano. (da Storia dell'Idea di Europa, pp. 162-63) Benedetto Croce

la verità dipende da come lo racconti

Lo chiamano “Santo”, lo osannano dovunque vada, tutti vogliono essere come lui. Secondo la Chiesa Cattolica è Dio, ma è possibile per un condannato in via definitiva essere a capo di una religione che fattura miliardi di euro? Stiamo parlando di Gesù, naturalmente. Un criminale condannato alla pena capitale, evitata grazie alle fraudolenti modifiche delle leggi fisiche fatte da suo padre – persona poco limpida già indagata per pestilenze e calamità varie in Egitto e Persia. Lo possiamo definire un “figlio d’arte”, anche se per i suoi detrattori è figlio di ben altra natura. Tra i suoi “amichetti” abbiamo un riscossore di imposte, un terrorista zelota e un nutrito gruppo di pescatori di frodo.

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