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sabato 23 dicembre 2017

I come inutile

In viso adesso come di un uggia cala
e il labbro stretto nei denti imporpora,
domande neglette nei trascorsi passati
che ora mi assumono in vuoti mancati.
asserto,assorto,della tua ira o del dolore,
e tu mi quadri con un sorriso in dono,
la testa scuoti e neghi piano,
ed io di nuovo,
di fuori e lontano,
mi sento stranito,
vuoto,vano.

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